Gli Eroi della ricostruzione

13 mar. 2016

E' dal 2009 che ci si chiede come mai la classe politica abruzzese, sia quella locale che quella che dorme a Roma, non abbia mai inteso interessarsi della ricostruzione, magari entrando nel merito delle tante ed a volte stravaganti regole che penalizzano i terremotati e l'intera ricostruzione.

Anni interi di profondo silenzio e sostanziale disinteresse.

Un impegno/dovere disatteso dai più e lasciato nelle mani di un manipolo di incapaci che è ha causato più danni del terremoto.

Ora, a sette anni dal sisma, qualcuno si sveglia, bisognoso evidentemente di una effimera visibilità politica, e dando prova di un'abissale ignoranza degli accadimenti definisce EROI i sindaci del cratere.

Questi fantomatici Eroi annunciano di aver spedito una letterina al premier ed indetto una riunione tra tutti i sindaci del cratere per chiedere il rinnovo effettivo, non solo quello contrattuale, dei poteri attribuiti a Paolo Esposito. La letterina a Roma ha fatto tremare tutti mentre la riunione, i sindaci esclusi dal famigerato tavolo di coordinamento, la sollecitano invano da almeno tre anni.

Ben altra iniziativa fu presa dagli stessi sindaci quando il TAR Abruzzo si è interessato degli allegri ed illeciti affidamenti diretti alle Università per la redazione di quei Piani di Ricostruzione rivelatisi nei fatti carta straccia e soldi buttati.

In quell'occasione, che vedeva in gioco non gli interessi dei cittadini ma i loro, questi fenomeni oggi conclamati Eroi non scrissero certo una letterina a Babbo Natale o pensarono di convocare un'assemblea.

Con tanto di fascia tricolore andarono ad incatenarsi ai cancelli del TAR dell'Aquila e nessuno, allora, si chiese se ciò non rappresentasse uno squallido tentativo di influenzare l'indipendenza di quella magistratura che, pur di mala voglia e a distanza di qualche anno nonché su input dell'Unione Europea, li ha infine condannati dandogli una pacchetta sulla spalla.

Gli Eroi sono tutt'altro ed è grave che li si confonda con i "paragnosta" della ricostruzione.

 

Walter Salvatore