Come ti riduco il contributo per la ricostruzione

25 nov. 2020

Ai più è noto che a Barisciano, come in quasi tutti i ns. comuni montani, è frequente la presenza di vecchie unità residenziali (regolarmente accatastate) dotate di impianti idrici, elettrici e/o di riscaldamento (magari con un semplice caminetto) che, nel tempo, anche se disabitati o saltuariamente abitati, hanno regolarmente pagato i tributi locali e le relative imposte sulla proprietà anche se su molte di queste i proprietari, per i più disparati ancorché leciti motivi, hanno pensato bene di disdire o sospendere le forniture di energia, acqua, gas.

Una realtà evidentemente ignota ai soggetti che governano l'ufficio della ricostruzione del cratere e sorprendentemente ignorata anche dai sindaci dei 57 comuni del cratere... dato che la sola mancanza di utenze attive, in virtù della "circolare" nr. 6 del 7 maggio 2018 dell'USRC, genera un contributo per la ricostruzione/riparazione delle unità residenziali drasticamente ridotto del 40% perché d'incanto le superfici da Residenziali diventano "non residenziali".
 
In disparte la considerazione su come una semplice circolare, a 9 anni dal sisma e con una enorme mole di contributi pubblici già determinati e concessi senza la discriminante in essa contenuta, abbia il potere di normare fattispecie che determinano arbitrarie iniquità e disparità di trattamento, occorre considerare che questo "forzoso" cambio di destinazione d'uso, oltre alla significativa diminuzione del contributo a metro quadrato, si porta dietro anche l'azzeramento dei contributi previsti per le finiture, gli impianti e quant'altro invece concedibile se la superficie rimanesse residenziale come catastalmente e urbanisticamente risulta censita.
 
Gli effetti perversi si possono riscontrare, per esempio, sul progetto presentato nel 2016 per l'aggregato 58B a Barisciano, dove, ora che lo si va a rimodulare con questa nuova regola, mai normata ma determinata con una semplice "circolare", si concretizza un contributo non più sufficiente per ridare l'agibilità a quanto danneggiato dal Sisma e inoltre pone un quesito non banale... tutte le Unità Residenziali che ora, con questa drastica riduzione del contributo e delle lavorazioni di ripristino del preesistente non più ammesse a contributo, ad opera finita andranno tutte declassate d'ufficio a C/2 (depositi) o dovranno mantenere la categoria catastale A/2, A/3 o comunque residenziale, con la conseguente ripresa dei pagamenti delle imposte comunali e statali per tali immobili? 
 
Da dietro una comoda scrivania e con l'agognato posto fisso ormai acquisito, un giorno sì e l'altro pure all'USRC è concesso il potere di modificare regole e norme di rango primario inserendo qua e là una "nota a piè pagina" nell'ennesima sfornata di modelli di autocertificazione o pubblicando l'immancabile "circolare" che a dieci anni dal sisma riduce arbitrariamente il contributo poco prima concedibile.
 
Un arbitrio destinato a rimane incontrastato a causa dell'ignoranza mai colmata dei Sindaci del cratere, della politica e delle istituzioni locali che sulla ricostruzione danno costantemente prova di non aver compreso di cosa si tratti.
 

Walter Salvatore